mercoledì 24 settembre 2008

Da un'email, il consiglio di non bere l'acqua lasciata in macchina e intossicata dal calore

Inoltro il testo di una mail che mi è arrivata nella posta elettronica.
La inoltro così come mi è arrivata, senza provvedere ad ulteriori accertamenti a suffragio della fonte, questa precisazione è doverosa in quanto le fonti alle quali attingo per la pubblicazione dei miei post è sempre molto accurata e si limita sempre a fonti ufficiali, perchè, come sappiamo bene, con la salute non si scherza.
Ma queste email che girano possono essere un veicolo di informazioni molto utile, e dunque, copio e incollo anche io:

Acqua in bottiglia di plastica che si lascia in macchina:
Se sei una di quelle persone che lascia la sua bottiglia di plastica in macchina, durante i giorni caldi e bevi l'acqua dopo, quando torni in auto, corri il rischio di ammalarti di cancro al seno!
Sheryl Crow ha detto, nel corso del programma di Ellen, che in questa maniera aveva contratto il cancro al seno.
I medici hanno spiegato che il caldo fa sì che la plastica emetta tossine tossiche che portano a contrarre il cancro al seno.
Le tossine tossiche della plastica sono le stesse trovate nei tessuti dei seni con cancro.
Di conseguenza, per favore, NON bere da quella bottiglia che hai lasciato in macchina e diffondi questa informazione a tutte le donne della/nella tuavita che conosci.
Queste genere d'informazioni sono quelle che dobbiamo sapere affinché tutte le donne siano a conoscenza e possono forse salvarsi da questaorribile malattia....
PER FAVORE NON TENERE SOLO PER TE QUESTA INFORMAZIONE...

martedì 16 settembre 2008

Parliamo di malattie rare, e facciamolo ad arte....

Una bella iniziativa, questa promossa dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, che tramite un bando di concorso pluriartistico si pone l’obiettivo di puntare i riflettori sulle malattie rare e sulla condizione di chi è costretto a conviverci.
L’arte quale forma di comunicazione massima, l’arte come forma d’espressione poliedrica che passa dal disegno e dal dipinto, attraversa la poesia e il racconto, si esprime con la scultura, con la fotografia, con ogni mezzo di cui l’uomo è capace per poter esprimere un pensiero, un’idea, una situazione....
Il concorso è aperto a tutti, l’obiettivo è quello di comunicare e non di isolare, semmai di cercare di uscire dall’isolamento psicologico e sociale che può essere la prigione di chi è costretto a vivere in condizioni di malattia acuite dalla consapevolezza di essere “pochi”.
Un concorso per fare emergere la voglia di parlare e di confrontarsi per combattere il buio del vicolo chiuso, della sensazione di abbandono, della condizione di isolamento asfittica e disperata di chi vive emarginato dai grandi canali farmaceutici di ricerca e di produzione.
Chi volesse portare il proprio contributo al concorso “IL VOLO DI PEGASO” può rivolgersi alla Segreteria del Concorso (concorsopegaso@iss.itt; telefono 06-49906005 dalle 9.00 alle 13.00, o scaricare Il regolamento).
IL termine di scadenza per la presentazione dei propri elaborati è stabilito nel 1 novembre 2008.

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