martedì 21 ottobre 2008

Probemi di pressione alta? fatevi una tazza di brodo di pollo!

Probemi di pressione alta? fatevi una tazza di brodo di pollo!

Il brodo di pollo, già tradizionalmente utilizzato per combattere il raffreddore, pare avere proprietà preziose anche per tenere a bada la pressione alta.
A sostenerlo sono un gruppo di ricercatori giapponesi che, sul “Journal of Agrecultural and Food Chemistry” pubblicano i risultati di un’esperimento che ha coinvolto cavie e che ha dato risultati davvero sorprendenti.
Già da tempo si sapeva che nel petto di pollo si trova il collagene, una proteina che ha effetti paragonabile agli ace inibitori, i farmaci utilizzati per tenere sotto controllo la pressione alta. Questa proteina si trova però in quantitativi molto ridotti e non si presta dunque ad essere realmente assimilabile con un vantaggio per la salute, ma proseguendo negli studi il team giapponese ha scoperto che sono invece particolarmente ricchi di questa proteina i piedi e le zampe del pollo, spesso scartati nei tagli di macelleria ma, secondo i ricercatori, talmente preziosi che meritano una rivalutazione generale per essere impiegati in un “tradizionale brodo di pollo” che ha il vantaggio di risultare molto utile a coloro che hanno problemi di pressione alta.

mercoledì 15 ottobre 2008

La ricerca scientifica fa passi da gigante per contrastare il tumore al pancreas

Parliamo di cancro al pancreas, una delle cause di morte più diffuse e uno di quei verdetti, che, purtroppo, lasciano senza speranze...
La notizia di oggi, però, le speranze le vuole proprio animare, pare infatti che la ricerca scientifica abbia ottenuto un grandissimo risultato per contrastare questo tipo di terribile tumore e anche se i risultati, o la sperimentazione sull’uomo, non sono ancora immediati, le premesse sono sicuramente degne di attenzione.
La scoperta consiste nella constatazione che le nanoparticelle con tossina difterica siano un distruttore totale per le particelle cancerogenene che intaccano il pancreas, inibendo tali cellule completamente in pochissimi giorni. Il trattamento pare essere particolarmente mirato e riuscire a colpire solo ed escluvisamente le particelle cancerogene del pancreas causandone un riassorbimento (o per meglio dire, la morte stessa delle cellule) in soli sei giorni.

mercoledì 8 ottobre 2008

Il San Raffaele porta avanti una ricerca innovativa per combattere i tumori

L’Ospedale San Raffaele di Milano è protagonista di una ricerca assolutamente innovativa per la lotta ai tumori, ricerca che per ora ha visto la sperimentazione animale dare ottimi risultati e lasciare intravedere nuove speranze a tutta l’umanità.
Il tutto nasce dalla scoperta che le cellule stesse del sangue, trasformate geneticamente, possono produrre una sostanza anti cancro naturale, l’interferone alfa. Il problema si verificava però in fase di dosaggio e somministrazione, l’inserimento del biofarmaco direttamente nel tumore garantisce una maggior efficacia richiedendo minor tossicità di trattamento ma fino ad oggi il problema del dosaggio adeguato ha sollevato molti problemi richiedendo l’utilizzo di alte dosi di proteina che spesso si dimostravano tossiche e richiedevano la sospensione della terapia. Come dire, si aveva un ottimo strumento biologico per combattere i tumori dall’interno ma non si riusciva ad usarlo adeguatamente perchè la sua introduzione nel corpo umano rappresentava un ostacolo che ne invalidava i risultati.

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