mercoledì 8 ottobre 2008

Il San Raffaele porta avanti una ricerca innovativa per combattere i tumori

L’Ospedale San Raffaele di Milano è protagonista di una ricerca assolutamente innovativa per la lotta ai tumori, ricerca che per ora ha visto la sperimentazione animale dare ottimi risultati e lasciare intravedere nuove speranze a tutta l’umanità.
Il tutto nasce dalla scoperta che le cellule stesse del sangue, trasformate geneticamente, possono produrre una sostanza anti cancro naturale, l’interferone alfa. Il problema si verificava però in fase di dosaggio e somministrazione, l’inserimento del biofarmaco direttamente nel tumore garantisce una maggior efficacia richiedendo minor tossicità di trattamento ma fino ad oggi il problema del dosaggio adeguato ha sollevato molti problemi richiedendo l’utilizzo di alte dosi di proteina che spesso si dimostravano tossiche e richiedevano la sospensione della terapia. Come dire, si aveva un ottimo strumento biologico per combattere i tumori dall’interno ma non si riusciva ad usarlo adeguatamente perchè la sua introduzione nel corpo umano rappresentava un ostacolo che ne invalidava i risultati.
Ed ecco che l’ospedale milanese, rappresentato nel suo apparato di ricerca dal Dr. Luigi Naldini e da Michele De Palma, nomi eccelsi nel campo della ricerca scientifica, hanno trovato il modo per produrre l’interferone alfa direttamente all’interno del carcinoma, sfruttando una modificazione delle cellule TEM ovvero quelle cellule che rappresentano l’1% dei globuli bianchi presenti nel sangue e che, sempre secondo lo stesso team italiano, favoriscono la crescita delle masse tumorali.
La ricerca è sicuramente ambiziosa e le prospettive, se confermate da ulteriori studi e sperimentazioni, potrebbe rappresentare veramente un nuovo approccio alla lotta contro i tumori.

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