domenica 4 luglio 2010

La meningite. Conoscerla per riconoscerla.

La meningite è ancora una delle malattie più terribili con cui dobbiamo convivere, causa di mortalità fulminante che colpiscono spesso le persone più indifese come i bambini e i neonati, anche per questo motivo il solo nome "meningite" incute timore e ansia.
 La causa della meningite può essere provocata sia da batteri sia da virus, la più minacciosa  è quella batterica dovuta principalmente a tre germi: emofilo tipo b, pneumococco, meningococco.
Le forme di meningite dovute a virus si risolvono brevemente in modo positivo.
La meningite batterica  risulta gravemente pericolosa nell'età pediatrica , le statistiche parlano di  mortalità nel 10% del caso e in gravi conseguenze permanenti nel 35% circa.
La meningite batterica è  causata dall'infiammazione delle meningi,  ovvero le membrane che rivestono il cervello e che lo danneggiano, causando gravi sintomi neurologici che possono portare alla morte oppure a conseguenze gravissime  come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, epilessia. 



Tra tutti i batteri, quello della meningite è uno dei più difficile da neutralizzre, vive senza creare problemi e destare sospetti in una percentuale altissima della popolazione, praticamente in una persona su 10.
Attualmente esistono vaccini per i gruppi C e Hib della meningite, sono in fase di sperimentazione vaccini per il tipo B, ovvero la meningite più difficile da combattere. Questo tipo di meningite ha sviluppato caratteristiche diverse a seconda del paese e della popolazione colpita e questo rende ancora più difficile comprendere e neutralizzare questo batterio.
Uno studio attuato su 150 bambini inglesi ha dato risultati ottimistici, aumentando la protezione individuale di oltre l'85% , la strada per parlare di debellamento è ancora lunga e la ricerca non è sicuramente in una fase conclusiva.

Lo pneumococco è un batterio capsulato  responsabile di infezioni comuni delle vie aeree (otite, sinusite, polmonite , meningite e sepsi). Le infezioni   possono colpire soggetti di ogni età: anche se  una maggiore gravità del quadro si può osservare nei bambini con meno di 24 mesi.
Il rischio di  meningite e di setticemia da pneumococco aumenta anche di 100 volte nei bambini con malattie  quali deficit immunitari, anemia a cellule falciformi o talassemie, diabete mellito, insufficienza renale, mancanza di milza.
La malattia viene trasmessa per via respiratoria da persona a persona,  il contagio passa attraverso le goccioline di saliva o le secrezioni respiratorie. Molti sono i portatori di questo batterio che ignorano questa gravosa convivenza.  Il periodo di incubazione è generalmente breve da 1 a 3 giorni.
Durante l'inverno si registra il maggior numero di casi rispetto al resto dell'anno.
Lo pneumococco appartiene ad una famiglia di batteri con molti  sottotipi. I vaccini disponibili contengono una parte dei sottotipi esistenti: tuttavia i sottotipi presenti sono responsabili della quasi totalità dei casi di meningite e setticemia da pneumococco.
Sono disponibili due vaccini antipneumococcici:
- vaccino polisaccaridico 7-valente coniugato: efficace per la prevenzione della meningite, sepsi e polmonite nel bambino di età inferiore ai 24 mesi
- vaccino polisaccaridico 23-valente: efficace per la prevenzione della meningite e delle forme respiratorie nei soggetti di età superiore ai 24 mesi.
Attualmente questa vaccinazione è raccomandata per le categorie a rischio come soggetti indeboliti da altre patologie quali anemia falciforme e talassemia, diabete, broncopenumopatie croniche, insufficienza renale, immunodeficienze congenite, mancanza di milza.


(le informazioni sulle vaccinazioni sono state prese da: http://www.prevenzionemeningite.it/home.asp?sotto=10)


 I sintomi  per riconoscerla sono decisametne variabili, dipendono dall'età del bambino e si presentano immediatamente molto seri, nei lattanti invece risulta più difficile identificarli e possono sembrare meno gravi di quanto non siano in realtà, si manifestano generalmente con irritabilità, nervosismo incnsolabile, sonnolenza persistente, convulsioni ricorrenti, anche in assenza di febbre.
Dopo il primo anno di età la febbre diventa una costante, assieme alla sonnolenza, al mal di testa, a stati di incoscienza, vomito e rigidità del collo.





 

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