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mercoledì 11 giugno 2008
Brava l'asl di Viterbo
Parte da Viterbo, e parte ben 16 anni fa, un progetto che merita un riconoscimento sociale di altissimo livello, pur non avendo avuto seguito presso altre asl....
Ecco di cosa si tratta.
Denti. Protesi dentarie e apparecchi ortodontici mobili a prezzi sociali.
Quello che viene sbandierato spesso come obiettivo politico in previsione di campagne elettorali, a Viterbo è stato realizzato in concreto ed è attivo da più di 15 anni, un progetto un po’ scomodo, forse, motivo per cui se ne parla poco, un progetto a cui molte altre asl anche più “ricche” avrebbero dovuto, moralmente, accodarsi per seguirne l’esempio, cosa che non è stata fatta....
Il Governo, la politica, gli amministratori dei Grandi Ministeri come delle piccole Asl locali dovrebbero riflettere sulla condizione psicologica di chi si trova a convivere con un disagio economico sempre più crescente e mal dissimulato e l’impossibilità materiale di accedere ad un servizio dentistico di qualità ed economicamente “corretto”. Per andare dal dentista occorre indebitarsi, e sentirsi poi ancora proporre la classica fattura con iva o....., alla faccia dei luoghi comuni gli interventi dentistici sono diventati assolutamente troppo cari, difficili anche da giustificare, va bene l’alta professionalità, va bene la tecnologia e l’attrezzatura, va bene tutto.... ma non esageriamo! Quanto meno il servizio sanitario dovrebbe aprire gli occhi di fronte ad un bisogno diventato urgente della società e contribuire a diminuire il disagio sociale, economico e psicologico che una dentatura problematica presenta.
Senza contare gli apparecchi orodontici, ma a cosa serve tanta scienza e tanta tecnologia se poi non si riesce ad abbassare il prezzo di un apparecchio che possa dare a tutti i bambini la possibilità di una dentatura sana e corretta?
A Viterbo i prezzi “sociali” sono stati fissati nel 1992 e non sono mai stati ritoccati!
Lo staff che opera in questo progetto, ben conscio del ruolo sociale oltre che sanitario del proprio ruolo, è uno staff di altissimo livello, capitanati dall’odontroiatra e medico chirurgo sumaista Massimo Formini ci sono i collaboratori Luigi Calcagni, Enrico Bartolini, Piero Puntuali e Paolo Paolini, e il loro lavoro è svolto con dedizione assoluta, tanto da “esulare” spesso da quelli che sarebbero gli obblighi del ruolo e sconfinare in una sfera di disponibilità personale assoluta, estendendo le visite anche all’assistenza domiciliare.
Se avete la fortuna di abitare a Viterbo e avete la necessità di prendere contatti con loro, questo è il numero verde del Cup, 803333.
E gli altri?
martedì 10 giugno 2008
Ricerca: gastrite, ulcera e cancro. Forse un vaccino all'orizzonte
La casa farmaceutica Novartis sta studiando un vaccino rivoluzionario che dovrebbe neutralizzare il batterio “Helicobacter pylori”,responsabile della gastrite, dell’ulcera e del cancro allo stomaco.
La ricerca è ancora in fase iniziale ma i primi risultati sono incoraggianti, il vaccino è stato ben tollerato e ha dimostrato capacità di intervenire immunitariamente contro il germe che infetta oltre l'80% della popolazione adulta dei paesi in via di sviluppo e tra il 20 e il 50% della popolazione adulta dei paesi sviluppati.
Per tutto quanto riguard la gastrite vi rimando al blog e al forum di gastrite cronica.
lunedì 9 giugno 2008
Ricerca, acquisizioni e nuove speranze nel Resveratrol
Si presume che i lavori di rircerca proseguiranno, con l’obiettivo di sintetizzare il resveratrol in una compressa commercializzabile nelle farmacie, sui benefici a livello umano non ci sono ancora riscontri ma il costo dell’acquisizione lascia ben intuire la portata di questa scoperta: la piccola società di ricerca è stata acquistata per 450 milioni di euro.
Sperando che da questa ricerca possano arrivare benefici per la salute collettiva, credo che abbiamo tutti un motivo in più per mangiare l’uva rossa.....
giovedì 5 giugno 2008
un test preventivo per diagnosticare il tumore al polmone
I ricercatori dell’Università di Colonia, in Germania, stanno lavorando ad un progetto innovativo che permetterà di diagnosticare il tumore al polmone allo stadio iniziale oltre ad identificarne il rischio di sviluppo nell’arco di due anni. E tutto questo, diagnosi precoce e prevenzione, con un solo esame del sangue.
Il tumore al polmone è attualmente una delle maggiori cause di mortalità, soprattutto per la difficoltà di effettuare una corretta diagnosi nelle fasi iniziali.
Sicuramente questo test rappresenterà un grande passo avanti della scienza e della ricerca.
mercoledì 4 giugno 2008
Attenti alle infradito!
L’uso, o meglio, l’abuso delle scarpe infradito può agire in maniera problematica su piedi e gambe, modificando la camminata e causando un affaticamento dettato da postura errata sulla fascia muscolare della caviglia. Le infradito condizionerebbero il modo di appoggiare il piede per terra con conseguenze sulla camminata. Ad affermarlo è uno studio della Auburn University dell’Alabama, i cui ricercatori hanno constatato che con la scarpa ad infradito il passo è più corto di quanto non risulta con altre calzature e il tallone si posa a terra con minor spinta verticale. Deformando l’abituale modo di camminare, le conseguenze possono estendersi a problemi a piedi e gambe. Il consiglio che viene dato è di limitare l’utilizzo di questo tipo di calzature sostituendolo, quando possibile, con altre calzature più adatte a rispettare l’ergonomia del corpo.
martedì 3 giugno 2008
nuove speranze per combattere il tumore al rene
Ma la ricerca, fortunatamente, procede, e dal lavoro di professionisti seri, motivati (e, almeno in Italia, sottopagati) arrivano quotidianamente nuove speranze che rincuorano e incoraggiano chi si trova a convivere con malattie devastanti fisicamente e psicologicamente. E anche per combattere il tumore al rene si è fatto un passo in avanti. Le speranze di guarigione sono aumentate grazie all’impiego dei farmaci biologici , nel caso specifico il “primo anticorpo monoclonale che inibisce l’angiogenesi e affama il tumore” si chiama “bevacizumab”. Aggiunto alle terapie standard questo anticorpo aumenta significativamente il tempo di vita dei pazienti inibendo il degenerare della malattia.
E’ un passo in avanti importante, un altro traguardo raggiunto dalla volontà umana di combattere le malattie e difendere la vita.
venerdì 30 maggio 2008
In arrivo l'echolaser
La società italiana Esaote ha sviluppato l’echolaser, uno strumento innovativo che integra le funzioni del laser con quelle degli ultrasuoni per trattare i tumori.
L’applicazione del laser pare essere particolarmente indicata per il trattamento dei noduli tiroidei, terapia alternativa alla chirurgia, molto interessanti gli impieghi auspicabili sulle lesioni maligne del fegato, patologia che rappresenta la terza causa di morte per tumori, inoltre sono applicabili anche trattamenti al fibroma uterino e ad altre patologie.
I vantaggi offerti da questa nuova tecnologia consistono in una migliore predicibilità di dimensione, forma e volume dell’area da trattare oltre al fatto di poter trattare zone poste nell’immediata vicinanza di zone critiche come le strutture vascolari.
Rispetto ad altre terapie, questo laser risulta meno invasivo perchè si avvale di aghi di dimensioni minime, garantisce un’adeguata precisione , ripetibilità di trattamento ed emette energie inferiori agli strumenti generalmente usati per combattere queste patologie.
giovedì 29 maggio 2008
Nuova sperimentazione per i malati di diabete di tipo 1
La sperimentazione consisterà nell’introduzione di un dispositivo con lo scopo di soppiantare la necessità del monitoraggio dei livelli di glicemia per la conseguente somministrazione di insulina, detto dispositivo dovrà essere indossato e la trasmissione dei dati avviene via radio attraverso un sensore di monitoraggio. Un sofisticato programma rielaborerà i dati e permetterà il rilascio dell’insulina necessaria. In questo modo la qualità della vita di chi soffre di diabete di tipo 1 potrà migliorare, potendo fare affidamento su uno strumento attendibile e sempre in funzione che permette il controllo e la valutazione di intervento sui livelli di insulina.
Altra particolarità di questa ricerca riguarda la prima fase della sperimentazione che è avvenuta su pazienti “virtuali” tramite simulazioni informatiche, potendo così evitare la sperimentazione sugli animali, e anche questo è un grandissimo passo avanti della scienza e forse della coscienza dei nostri bravi ricercatori.
mercoledì 28 maggio 2008
guarire dall'autismo si può
Parliamo di autismo. Di nuovo. E si, di autismo bisogna continuare a parlare, e anche tanto, perchè è il modo migliore di tenere alta l’attenzione dei mass media su un problema che, “se non tocca da vicino” spesso, “non riguarda.....”
L’autismo colpisce con un’incidenza che varia da 2 a 20 persone ogni 10.000, questo è quello che dicono i dati statistici ma..... pensateci bene, quante gente conoscete che ha un parente con problemi di autismo? Le cifre sembrano tradirsi, il problema sembra più vasto, e il fatto che si presenti nella primissima infanzia, quando le facoltà cognitive, di movimento e relazionali dovrebbero trovare una decisiva via di sviluppo , restandone invece profondamente minate, rende ancora più difficile accettare l’indifferenza scientifica verso questa patologia. Problemi psichiatrici. Dicevano. E chiudevano una cartella clinica con una parola che aveva il peso di una condanna, restituendo il malato alle cure della famiglia, intrappolata in un odissea di assistenzialismo privato e di isolamento pubblico. Ma ora qualcosa sta cambiando. Non la malattia, quella è rimasta la stessa, ma l’approccio con cui la si sta studiando, un punto di vista innovativo e illuminante che finalmente toglie il sigillo della condanna perenne di una vita privata di prospettive, di futuro, di qualsivoglia forma di indipendenza.
La svolta, a dire il vero, non è recentissima, il percorso è iniziato negli anni ’60 grazie alla determinazione di Bernard Rimland, un ricercatore padre di un bambino autistico che “non si arrende” di fronte al giudizio condiviso di debilitazione invalidante senza possibilità di recupero ma indaga, cerca, approfondisce, studia, sviscera la malattia sotto ogni punto di vista fino ad intraprendere dei “percorsi alternativi” che sono riusciti infine ad arrivare a grandi risultati. L’autismo non è più considerata una malattia di origine psicologica o psichiatrica ma “una sindrome biologica e metabolica che si manifesta in disordini fisiologici e biochimici rilevanti e che può essere causata o favorita dal sovrapporsi di fattori genetici e ambientali, di patologie metaboliche, intestinali, immunologiche, allergiche”. Certo non è facile identificare e risolvere problemi di natura così vasta che coinvolgono tanti specialisti in ambiti scientifici diversi quali immulogi, gastroenterologi, allergologi, studiosi degli effetti tossici dei metalli pesanti (argomento scottante questo, soprattutto per l’associazione con i vaccini....) ma con una buona collaborazione, con l’entusiasmo di un progetto che può ridare il senso di una vita vissuta a molte persone, con le conoscenze tecnologiche e le scoperte, ormai quotidiane, della ricerca, si può fare. Si deve fare. Si sta facendo. Il Dan è il movimento nato per sostenere gli studi e le singergie dei professionisti coinvolti, Defeat Autism Now per esteso, e bisogna sostenerlo con tutte le forze perchè sta facendo un lavoro veramente stupefacente. Coordinatore del Dan è Franco Verzella che investe energie e riversa entusiasmo contagioso nel progetto, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica affinchè sostenga la battaglia a ridare agli autistici una vita piena e un futuro di progetti da realizzare.
Cambiando le prospettive di approccio emergono anche le prime speranze di miglioramento e di guarigione.