martedì 8 aprile 2008

una ricercatrice italiana firma il mix 557

Le favolose proprietà dell’iperico erano già conosciute dalle nostre nonne, che avevano la buona abitudine di prepararne un olio e tenerlo in casa per le evenienze, ma anche nell’epoca moderna fatta di strumenti sofisticati che permettono di creare medicinali all’avanguardia, l’iperico recalama il suo posto nell’applicazione farmacologica moderna. Due ricercatori dell’Enea, Fiorella Carnevali, veterinario, e Stephen Andrew van del Esh, biologo, hanno brevettato il “mix 557” ovvero un unguento ricavato dall’iperico in associazione con un’erba asiatica, il Neem, anche conosciuta come Azadirachta indica, usata anch’essa fin da tempi immemori come pianta medicinale indiana, in particolare per le sua doti di repellente. I risultati ottenuti dalla sperimentazione, sia su animali che su popolazione umana, hanno dato esiti veramente eccezionali. In pratica, associando le capacità cicatrizzanti dell’iperico a quelle biocida e repellenti del Neem, si ottiene un unguento che crea una patina protettiva sulle ferite, di qualsiasi dimensione ed entità, permettendone la cicatrizzazione rapida in un ambiente sterile. La medicina, che sarà introdotta a breve in commercio, avrà un utilizzo sia umano che veterinario, evitando per esempio le infezioni causate da insetti quali mosconi, tafani, zanzare ecc....e dal deposito delle uova di questi insetti. Grandi applicazioni per questo farmaco si presume possano anche riguardare il campo delle grandi ustioni, dove una delle principali cause di morte è proprio l’attacco di germi sulla superficie lesa.
L'attenzione su questo nuovo unguento è molto alta perchè i risultati e le applicazioni sono veramente ampi e permettono di curare le ferite gravi in breve tempo e con risultati di cicatrizzazione eccellenti, ferite complesse da raschiamento da asfalto, precedentemente trattate in modo complicato e con decorsi di guarigione lunghi, potranno essere risolte in poche settimane, e le sperimentazioni effettuate sui pazienti affetti da ulcere ne hanno rivelato immediatamente il carattere di grande farmaco, ma le aspettative più alte restano quelle sulle applicazioni dei grandi ustionati.
Finalmente un nome italiano che firma uno dei ritrovati più rivoluzionari, e tradizionali al tempo stesso, in quest'epoca di scoperte scientifiche continue ma non sempre all'avanguardia per necessità reale e utilità d'applicazione.
A breve dovrebbe essere introdotta in commercio con la Rimos, una società del consorzio medicale di Mirandola.

Followers